martedì 8 novembre 2016

Il creativo. Assemblatore inconsapevole di idee altrui?


Poltrona Mod. Lucrezia
Ho disegnato questa poltrona da salone per DIVA srl (www.diva-italy.com) ed è stato sorprendente, a prototipo ultimato, rendersi conto di quanto il suo design ricordasse la carrozzeria di un'auto realizzata "qualche" anno prima... quell'auto, a mio parere una delle più belle mai realizzate, è la Cadillac Coupè DeVille del '59!

Sono bizzarre le modalità attraverso le quali la nostra mente elabora senza apparente criterio, idee, immagini, forme e sensazioni.

Mi piace pensare alla mente come a una grande impastatrice che mescola e trita ogni cosa, se ne dimentica il nome e la funzione e crea un gigantesco polpettone morbido e colorato, informe, nel quale poi - metaforicamente - ci infiliamo le mani quando vogliamo immaginare qualcosa di nuovo.
Ne prendiamo un pezzo, poi un altro, modelliamo il tutto come si fa col pongo, fino a dar forma alla nostra idea.

Fortunatamente, le cose che estraiamo da quel polpettone non hanno un cartellino che riporta cosa sono e quando sono state fatte...
l'unica cosa che ti rimane è quella sensazione di déjà vu.
Il creativo in definitiva assembla in maniera diversa elementi già noti, dandogli significato e funzioni che nulla hanno a che vedere con quello per cui originariamente quelle forme o quegli oggetti erano stati pensati o costruiti. 

Io amo le auto americane degli anni '50! 
Non lo posso negare, la Cadillac Coupè DeVille del '59 nel mio personale polpettone celebrale ci stava eccome.
Le griglie e i fregi cromati, le enormi pinne posteriori di un aereo da caccia e quei fanali appuntiti e minacciosi come dei missili pronti a colpire.
Quando ho abbozzato le prime linee della poltrona, avevo solo delle sensazioni.
Volevo un design che esprimesse dinamismo e velocità, caratteristiche che non sono proprie di un oggetto che è normalmente quanto di più statico si possa immaginare.
E così mi sono ritrovato "tra le mani" quelle forme affusolate d'ispirazione aeronautica, le ho raccordate e ridimensionate dandogli un senso e una funzione pertinente al progetto.  
Così è nata la mia poltrona.

E se riuscissimo a ricordare ogni cosa memorizzata dal nostro cervello?
Ogni linea, ogni forma e ogni accostamento cromatico avrebbero un nome e una collocazione temporale precisa.
Saremo a quel punto consapevoli "ladri" di idee altrui e in definitiva meno creativi?

No.
Forse ci toglierebbe solo un po' di magia, quella magia che ci pervade quando l'idea, che poche ore prima ci ronzava in testa, si materializza in un bozzetto o prende tridimensionalità e fisicità in un modello di cartone.
Quella sensazione di "parto", quel mettere "alla luce" qualcosa che prima non c'era.

La creatività non si esprime solo nell'unicità di una forma, è soprattutto la capacità di immaginare soluzioni nuove, percorsi alternativi, guardando le cose del mondo e della vita da una prospettiva diversa, non precostituita o prestabilita.

Mi consolo pensando alla mia cronica smemoratezza e patologica incapacità di memorizzare nomi e date e mi godo - inconsapevole - quell'impagabile sensazione di felicità che provo quando, da un foglio bianco, prende vita un nuovo progetto! (;-D


Poltrona Mod. Lucrezia - Bozzetto a mano libera